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Gioielli / Sculture in movimento di Elisabetta Fontana.


Le opere di Elisabetta nascono dalla volontà di giocare con materiali non privilegiati. Avendo ben inteso che il termine gioiello deriva dal latino iocum, possedendo quindi nella sua semantica una valenza ludica, l’artista crea vere sculture da indossare con elementi di riciclo, usciti da polverose ferramenta, piegati da una concettualità estremamente nitida. Dona nuova vita a rondelle, molle d’orologi, chiodi, usati spesso come elementi modulari, privi di saldature che ne irrigidirebbero la struttura e non permetterebbero al fruitore di interagire con essi. La ricerca materica porta Elisabetta a sdoppiare la linea, creando, con la medesima concettualità, superfici non tradizionali, ottenute con sovrapposizioni e stratificazioni; così colature di bronzo, argento o concrezioni di smalti policromi posti a fuoco vivo e ossidati insieme ai metalli. Appartengono a questa linea i burattini, ciondoli snodati, in cui compare l’elemento iconico; indiani, astronauti, burattini, si sono materializzati tra le mani dell’artista mentre giocava con gli elementi modulari, sfaccettati per sfruttare gli effetti cromatici provocati dalle rifrazioni luminose sul metallo.


Sculptures in motion by Elisabetta Fontana


Elisabetta’s works originate from her playful experimentation with simple, non-precious materials. Well aware that the word “jewel” or “gioiello” derives from the latin “iocum” (or “toy”) and therefore having a semantic connotation suggesting playfulness, the artist creates wearable sculptures using recycled materials, deriving from dusty hardware, yet designed and formed in an extremely streamlined and sophisticated manner. She gives new life to washers, watch springs, nails, which are often used as modular elements without the use of weldings which would render the structure too rigid and hinder the wearer from interacting with the works.

Giovanna Ravazzola


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